
Il 17 dicembre è scaduto il bando per partecipare alle Consulte comunali. Le Consulte sono un istituto, previsto dallo Statuto comunale, che permette la partecipazione diretta dei cittadini, sia in quanto membri di associazioni, sindacati, ordini professionali, sia in quanto privati cittadini (in questo caso con modalità leggermente diversa) alla vita pubblica. Nello specifico, leggiamo all’articolo 53 dello Statuto: “La Giunta costituisce nelle forme previste da apposito Regolamento, organi consultivi stabili in materia di sanità, sviluppo economico, interventi a favore dei giovani, sport, assistenza, salvaguardia ambientale, tempi di vita e di lavoro della Città ed in altre materie, chiamando a parteciparvi rappresentanti delle associazioni, degli ordini professionali, delle organizzazioni sindacali ed imprenditoriali e delle associazioni di volontariato operanti nei relativi settori, sempre che dimostrino di aver un ordinamento interno di carattere democratico. Tali consulte esprimono il loro motivato parere preventivo su tutti gli argomenti di particolare rilevanza nei rispettivi settori di competenza che debbano essere esaminati dalla Giunta o dal Consiglio. Esse possono altresì esprimere di propria iniziativa, pareri, suggerimenti e richieste di intervento a tutti gli organi comunali”.
“Le Consulte, pur avendo funzione consultiva – ci ha spiegato l’avvocato Stolfa, che del nostro Statuto comunale è stato tra i redattori – hanno un duplice valore, politico e giuridico. Politico, perché la Giunta e il Consiglio non possono non tenere conto del parere espresso da una Consulta che racchiude le principali competenze locali per area tematica. Giuridica, perché qualora Giunta e Consiglio decidano nelle loro delibere di non considerare il parere della Consulta, devono darne giustificazione e qualora la giustificazione non sia adeguata, la delibera può essere impegnata al TAR”. Quello delle consulte è dunque uno strumento che permette la partecipazione della cittadinanza oltre il voto, permettendo la partecipazione anche a quei gruppi intermedi (associazioni, ordini professionali …) che racchiudono competenze e bisogni.
Lo Statuto comunale e quindi l’istituto delle Consulte è stato redatto nel ’92 dai capigruppo dei partiti in giunta all’epoca, tra cui l’avvocato Francesco Stolfa (rappresentate per il PCI. che di lì a poco sarebbe diventato PDS) : “Quello delle consulte fu uno strumento innovativo, che è stato ripreso anche da altri Comuni, come Ruvo – ci ha detto Stolfa, che però ha anche aggiunto, con una nota di rammarico, che ha avuto poca fortuna nella nostra città: solo nel 2002 infatti le consulte sono state istituite e –nota vagamente ironica – per azione del commissario prefettizio d’allora, suscitando anche l’interesse della Confindustria regionale, che organizzò una conferenza appositamente per divulgare questo sistema di partecipazione. Negli anni seguenti l’istituto visse in sordine “Le giunte di centro destra, non ci hanno creduto molto” ha commentato Stolfa.
Questa giunta invece? Il 25 ottobre era stato pubblicato sulla pagina Facebook del Comune, che stavano per essere avviate le procedure per la formazione delle Consulte; gli avvisi di partecipazione sono stati pubblicati sul sito del Comune il 1 dicembre, non inviati quindi ai vari organismi che ne avrebbero potuto avere interesse, con scadenza appunto il 17 dello stesso mese. Attualmente non sappiamo a che punto sia il procedimento, la cui responsabilità è nelle mani dell’assessora alle attività produttiva Concetta Bucci, che ha la delega degli istituti di partecipazione. Ci aspettiamo quindi che il procedimento sia portato subito a compimento, permettendo una vera orizzontalità e un pieno coinvolgimento dei cittadini nella gestione della cosa pubblica.